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Tra l'XI e il XIII secolo, nel Regno di Sicilia, acquista evidenza il progressivo declino dell'antica concezione del mondo, che considerava l'armonia di uomo e natura come regolata da forze inviolabili, alle cui leggi ogni essere vivente doveva soggiacere. Analizzando la struttura fisica del territorio, degli impianti urbani, delle strutture edilizie, l'autore ricerca i rapporti specifici che legano gli uomini del tempo all'ambiente, agli animali e alle piante. Ne risulta uno spaccato antropologico-culturale che indaga ogni aspetto della vita umana, ricostruita avendo presenti le vicende e i ruoli della gente dell'epoca, le mentalità, le norme della convivenza, le abitudini alimentari, i bisogni, i desideri e le paure.